Fiano di Avellino DOCG

Fiano di Avellino DOCG | Storia, Caratteristiche e Terroir
Storia e disciplinare del Fiano di Avellino DOCG
Il Fiano di Avellino DOCG prodotto dall'azienda Masseria De Vito, è uno dei vini bianchi più rinomati d’Italia, prodotto esclusivamente in una parte della provincia di Avellino, in Campania. Il vitigno Fiano, già apprezzato dai Romani con il nome di Vitis Apiana, ha origini antichissime e una tradizione vitivinicola che affonda le radici nel Medioevo.
Il riconoscimento DOC arrivò nel 1978, mentre la denominazione DOCG fu conferita nel 2003. Il disciplinare stabilisce regole precise:
- Zona di produzione: 26 comuni della provincia di Avellino, tra cui Lapio, Montefredane, Summonte, Candida e Cesinali.
- Vitigno: minimo 85% uve Fiano, fino al 15% di Greco, Coda di Volpe o Trebbiano Toscano.
- Resa massima: 10 tonnellate per ettaro.
- Gradazione minima: 11,5% vol.
- Affinamento: minimo 3 mesi in cantina prima della commercializzazione.
Grazie al terroir unico, caratterizzato da terreni vulcanici e clima collinare, il Fiano di Avellino DOCG "Masseria De Vito", offre freschezza, complessità aromatica e grande longevità.
Caratteristiche organolettiche e abbinamenti
Il Fiano di Avellino DOCG "Masseria De Vito", ha colore giallo paglierino brillante, talvolta con riflessi dorati. Al naso regala note floreali di biancospino e ginestra, frutta a polpa bianca e sfumature di nocciola tostata e miele. Al palato è fresco, sapido ed equilibrato, con lunga persistenza e capacità di evolvere per oltre dieci anni.
Abbinamenti gastronomici
- Antipasti di mare e crostacei.
- Pesci alla griglia e frutti di mare crudi.
- Primi piatti a base di verdure o funghi.
- Formaggi freschi, come mozzarella di bufala campana.
- Cucina etnica delicata, come sushi.
Servire a 10–12 °C in calice ampio da vino bianco strutturato.
Zona di produzione e terroir
Il Fiano di Avellino DOCG nasce in Irpinia, nel cuore della provincia di Avellino. Il disciplinare comprende 26 comuni, tra cui Lapio, Montefredane, Candida, Summonte, Cesinali e Montefalcione, con vigneti tra i 300 e i 700 metri s.l.m.
I suoli, ricchi di ceneri vulcaniche, argilla e calcare, e l’ampia escursione termica tra giorno e notte, favoriscono la maturazione lenta delle uve e la concentrazione aromatica. Questo terroir dona ai vini struttura, freschezza e una spiccata mineralità.